Padova, 1965. Pittrice.
Nel 1990, ancora studentessa universitaria, intraprende un percorso personale e
professionale di investigazione della sofferenza, lavorando come fotoreporter in
zone di guerra quali la ex-jugoslavia e il medio oriente. In circa dieci anni, lo
scarto che si viene a configurare tra l’etica della rappresentazione e le esigenze
di vendita e consumo del mercato della cronaca dei conflitti, portano la Legnaro
a cambiare area di lavoro e a riorientarsi verso la cultura. Dal 2006 è
responsabile ufficio stampa ed eventi al Narratore Audiolibri, la prima editrice
italiana pura di audiolibri. In questo ruolo riesce a maturare una relazione diretta
col mondo della cultura e creare lo spazio emotivo adeguato per crescere sua
figlia. Tra il 2016 e il 2019 lavora come insegnante di italiano per richiedenti
asilo, all’interno di una grande cooperativa che gestisce centri di prima
accoglienza. Il mutato scenario politico e le progressive strette nelle misure di
accoglienza si riflettono sia sulla sua posizione lavorativa, che su un linguaggio
ormai appariscente e svuotato, per lo più impermeabile agli sforzi di nutrimento
del mondo dell’educazione e della cultura. In questa cornice Legnaro arriva ad
una totale disillusione nei confronti della parola, e nel 2019 rassegna le
dimissioni. Durante la disoccupazione inizia a dipingere, inizialmente fiori
stilizzati in stile liberty. Entrare in contatto col colore e con la manualità le
consente di raggiungere uno stato meditativo che durante il confinamento della
pandemia la porta a maturare un immaginario astratto. È a Milano nel 2023 la
sua prima mostra collettiva e nello stesso anno a San Francisco la sua prima
personale.
Scrivi una e-mail a info@ducicontemporanea.it e sarai ricontattato.
Utilizziamo cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Seleziona "Accetta" per consentire l'uso di tutti i cookie o "Rifiuta" per limitare l'utilizzo ai soli cookie essenziali.